“La pratica è molto semplice. Ciò non significa che non sconvolgerà la nostra vita.[…]
Sedere è essenzialmente uno spazio semplificato. La vita quotidiana è un’incessante muoversi: cose da fare, gente con cui parlare, situazioni che si succedono.
In mezzo a tutto ciò è difficile percepire ciò che siamo. Il nostro interesse per la realtà è straordinariamente scarso. …
Preferiamo pensare. Vogliamo ritornare alle nostre amate preoccupazioni, vogliamo capire la vita. Così, prima di accorgercene, abbiamo dimenticato del tutto il momento presente e siamo trasvolati a un pensiero qualunque: il ragazzo, la ragazza, il lavoro, la moglie, il marito, la vacanza… siamo partiti!
Non c’è niente di male nelle fantasticherie, salvo il fatto che, perdendoci dentro, abbiamo perso qualcos’altro. Quando ci perdiamo nei pensieri e nelle fantasie, abbiamo perso la realtà.
La vita ci è sfuggita. ….
Per i principianti è fondamentale rendersi conto che soltanto stare seduti su un cuscino per un quarto d’ora è una vittoria. Sedere con compostezza, stare lì e basta, è ottimo.
Se non sappiamo nuotare e abbiamo paura dell’acqua, la prima vittoria sta nell’entrare in acqua. La seconda, mettere la testa sott’acqua. Se siamo abili nuotatori, la sfida potrebbe essere rappresentata da una certa angolazione della mano dando una bracciata. Non che un nuotatore sia migliore e l’altro peggiore, entrambi sono perfetti per il rispettivo livello. La pratica, qualunque sia il livello, consiste nell’essere ciò che siamo in quel preciso momento. Non si tratta di essere buoni o cattivi, migliori o peggiori.
Molti mi dicono: ” Questo non lo capisco “. Anche questo è perfetto. La capacità di comprensione si sviluppa con gli anni, ma ogni momento siamo perfetti se siamo quello che siamo.
Iniziamo a imparare che nella vita c’è un’unica cosa a cui affidarsi.
Quale? C’è chi pensa: ” Il mio compagno, la mia compagna “. Per quanto possiamo amare nostro marito o nostra moglie, non possiamo dare loro totale fiducia, in quanto tutti, noi compresi, sono più o meno inaffidabili. Per quanto ci piaccia e l’amiamo, nessuna persona ci può dare completo affidamento. Allora, a cosa affidarsi?
Se non a una persona, a cosa? Una volta mi venne risposto: ” A me stesso “. Potete fare completamente affidamento su voi stessi? La fiducia in se stessi è buona, ma inevitabilmente limitata.
Eppure c’è una cosa assolutamente degna di fiducia: la vita così com’è”.
TRATTO DA “Zen quotidiano” di Joko Beck