Questa estate potrebbe essere il momento ideale per dedicare del tempo per leggere sull’argomento della mindfulness.
Ecco per voi una lista di alcuni autori e libri:
Jon Kabat-Zinn
Jon Kabat-Zinn è l’ideatore del programma MBSR e Professore Emerito di Medicina presso la University of Massachussetts Medical School.
È la persona a cui si deve la grande parte della diffusione della mindfulness nella società e nella medicina occidentali.
“Vivere momento per momento”, ed. Tea, 2019, è il libro che ti consiglio se hai già svolto o vuoi intraprendere un programma MBSR.
Quando senti dire che la pratica è semplice, ma non facile trovi la spiegazione nel libro “Dovunque tu vada, ci sei già”, ed. Corbaccio, 2017:
“Praticare la consapevolezza può essere semplice, ma non necessariamente facile. E’ una metodologia che esige sforzo e disciplina perché le forze contrapposte – il nostro abituale automatismo e la scarsa attenzione- sono estremamente resistenti; sono talmente tenaci ed estranee alla nostra consapevolezza da richiedere obbligatoriamente un impegno interiore e un certo tipo di lavoro solo per dare consistenza ai nostri sforzi mirati a captare coscientemente i vari momenti e rinvigorire la consapevolezza. Questo lavoro è però intrinsecamente gratificante perché ci pone in contatto con molti aspetti della nostra vita che solitamente trascuriamo e perdiamo di vista”.
Charlotte Joko Beck
Charlotte Joko Beck segue la tradizione Zen Americana, fondatrice dell’Ordinary Mind Zen School, offre un approccio pragmatico e si concentra sugli insight che la vita di tutti i giorni può offrirci. Notiamo che spesso sono i disastri che ci avvicinano alla pratica, con l’entusiasmo per l’esperienza della delusione:
“Vedi, di solito viviamo le nostre vite a partire dalle incessanti speranze e aspettative della nostra mente autoreferenziale, o ego. E se le cose funzionano, se siamo sfortunati abbastanza che funzionano – vuoi l’uomo ideale, e ottieni l’uomo ideale; ottieni il lavoro ideale; tutti ti amano – allora te ne vai avanti nel solito modo sino quando arriva qualcosa che ti ferma nel tuo percorso. Di solito, è una delusione o un disastro di qualche tipo. E quello che solitamente fanno le persone, è una reazione naturale, è di impegnarsi ancora di più per ottenere ciò che vogliono. Vogliono essere felici, e allora cercano una nuova formula, e quello è il momento in cui iniziano una pratica di qualche tipo, o vanno in chiesa, o fanno qualcosa. Ma se sei fortunato, continui a incontrare il dolore della delusione. ‘Cavoli, proprio non funziona, sono sconcertato, non so più da che parte girarmi’. Mi congratulo sempre con le persone che arrivano a questo punto: ‘Ma quanto sei fortunato!’- perché ora posso intravedere il vero percorso. Possono iniziare una pratica autentica. Non vuol dire che se sono deluso, mi piace. Vuol dire che conosco questa esperienza per quella che è”.
Tratto da “Everyday Zen”, Harper One, traduzione mia.
In italiano è “Zen Quotidiano”, Ubaldini, 1991.
Ezra Bayda
Ezra Bayda, allievo della Joko-Beck e fondatore del San Diego Zen Center, è un altro autore che si concentra sulla connessione tra pratica e vita quotidiana e che scrive con una chiarezza e una precisione.
Consiglio vivamente tutti i suoi libri, in particolare la lettura del terzo capitolo di “Star bene in acque torbide”, Ubaldini, 2007. Il capitolo si intitola “La misura della pratica”, qui un estratto:
“La vera misura della pratica è, se un po’ alla volta, riusciamo a trovare il nostro limite, quel luogo in cui ci chiudiamo spaventati, e ci permettiamo di sperimentarlo. Ci vuole coraggio, ma avere coraggio non significa essere impavidi. Il coraggio è la disponibilità a sperimentare la paura. E, a mano a mano che la sperimentiamo, il coraggio cresce”
Shunryu Suzuki-roshi
Shunryu Suzuki-roshi ci porta alle radici della tradizione zen americana, sempre di Ubaldini, puoi leggere “Mente Zen. Mente di principiante” (1978)
Shunryu Suzuki-roshi dal Giappone era un rinomato maestro, nel 1958 si trasferì a San Francisco perché impressionato dalla “mente di principiante” degli americani, e dalla loro serietà nell’incontrare la pratica. Lui diceva spesso ai suoi allievi: “Sei perfetto così come sei, ma potresti anche migliorare un pochino”
Chögyam Trungpa
Chögyam Trungpa grande maestro che dall’Oriente è arrivato negli Stati Uniti, uno dei primi insegnanti di Buddhismo tibetano in occidente, fondatore nel 1976 dello Shambhala Training. In contrasto con il tradizionale metodo d’insegnamento tibetano, per cui alcune pratiche venivano insegnate solo ai monaci, Chögyam Trungpa presentò gli insegnamenti anche alla comunità laica. Per questa sua innovazione, per la capacità di sostenere le numerose critiche che gli sono arrivate, e la volontà di riformulare la dottrina buddhista nel linguaggio della cultura occidentale che gli era contemporanea.
“Al di là del materialismo spirituale”, sempre di Ubaldini, 1978. Trungpa
Chögyam Trungpa chiama materialismo spirituale un insieme di fraintendimenti della pratica che portano a una visione distorta, egocentrica della spiritualità. Per lui la spiritualità aveva a che fare con la vita di tutti giorni, con il modo in cui viviamo il lavoro, il sesso, il denaro e la società intera.
Pema Chödrön
Pema Chödrön della tradizione Shambala, allieva di Chögyam Trungpa, “Se il mondo ti crolla addosso. Consigli dal cuore per tempi difficili”, Feltrinelli, 2017.
Lodro Rinzler e Susan Piver
Lodro Rinzler e Susan Piver, entrambi allievi di Sakyong Mipham, hanno una capacità di parlare facilmente all’uomo o alla donna della strada a partire da insegnamenti antichi.
Di Lodro Rinzler, “Il Buddha entra in un bar. Manuale di vita per una nuova generazione”, Ubaldini, 2016 e, se il tema in questo momento ti riguarda, anche “L’arte buddhista di riparare cuori infranti”, Newton & Compton, 2017.
Di Susan Piver in italiano, è stato pubblicato solo “Non ho più paura. Ritrovare sé stessi con la meditazione”, Sperling & Kupfer, attualmente non in stampa. Se leggi in inglese e l’argomento delle relazioni ti interessa “The Four Noble Truths of Love”, Lionheart Press, 2018.
Brenda Shoshanna
Torniamo allo zen con Brenda Shoshanna e suo “Lo Zen e l’arte di innamorarsi”, Punto d’Incontro, 2005.

(Selezione dei libri fatta da Simplecemente Mindfulness)