La pratica della consapevolezza richiede che facciamo attenzione e guardiamo le cose così come sono, non si tratta di cambiare né modificare nulla di sé. Per coltivare la consapevolezza è necessario mettere tutto se stesso.
L’atteggiamento con cui ti accosti alla pratica è di cruciale importanza; è il terreno in cui coltivare la capacità di calmare la mente, essere concentrati e vedere con chiarezza dentro di sé. L’ atteggiamento con cui pratichiamo determina i benefici di cui potremmo trarne, quindi coltivare deliberatamente alcuni atteggiamenti aiuta ad ottenere il massimo dal processo della meditazione. L’ atteggiamento più utile per accostarsi alla pratica è quello di apertura e curiosità di chi osserva senza preconcetti ciò che accade nella propria esperienza.
Tra gli atteggiamenti indicati da Jon Kabat-Zinn per affrontare e portare avanti la pratica vi è infatti quello dell’impegno e dell’autodisciplina. Sono necessari infatti un impegno quotidiano e autodisciplina per sviluppare una pratica meditativa ed un alto grado di consapevolezza.
Per lavorare con le energie della propria mente ed il proprio corpo ci vuole sforzo. L’impegno richiesto è simile a quello di un allenamento atletico. L’atleta si allena regolarmente, ogni giorno, con il bel tempo ed il cattivo tempo, se si sente bene o no. Nella mindfulness sviluppiamo il medesimo atteggiamento.
Nella pratica buddhista si parla di “retta motivazione”, la spinta, l’impulso mentale necessario per il raggiungimento dello scopo. La funzione decisionale della mente forma il nodo cruciale che unisce l’aspetto cognitivo e l’impegno attivo che si concretizza in azione.
La motivazione di partenza, migliorare la propria esistenza ed il proprio stato di salute sono un sufficiente motivo per investire in questo tipo di impegno. La disciplina richiede che le persone riordinino la propria vita, occorre ridefinire le priorità i tempi e pianificare la propria giornata in funzione della pratica. Tutto ciò richiede sforzo considerevole ma al tempo stesso questo è un tempo dedicato alla pratica è un tempo “speciale” perchè è il tempo che dedichiamo a noi stessi.
Risulta fondamentale contattare la propria motivazione che è la spinta ad andare avanti sapendo che stiamo facendo qualcosa di importante per noi. La motivazione è fondamentale per sostenere l’impegno e questo si evidenzia quotidianamente nella pratica di ogni giorno, senza una motivazione forte l’entusiasmo iniziale può vacillare per fare posto alla noia, alla sensazione di dover “fare i compiti” incontrando difficoltà, ostacoli ed emozioni difficili ed allora ogni volta che ci sediamo a praticare ricordiamo a noi stessi il motivo che ci ha portato ad intraprendere e continuare il nostro cammino interiore.
(Tratto da: Full Catastrophe Living, Jon Kabat-Zinn, 2013)